venerdì 6 agosto 2010

31/07/2010
- EDDA + KARMA live @ Arena Parco Castelli -
Brescia (BS)

Una prima data live per la verità è già avvenuta agli inizi di giugno a Segrate, sul palco La Collinetta mentre era in corso la prima giornata del MiAmi 2010, ma è solo qua a Brescia, nella suggestiva location dell'Arena Parco Castelli, che la reunion dei Karma si compie effettiva, con suoni e carica emotiva adeguate.

Per la verità l'organico di questa sera è modificato dato che Pacho siede direttamente alla batteria anziché occuparsi delle percussioni: e dov'è allora il buon Diego Besozzi? Semplice, sta per diventare papà, quindi assente giustificato.

È buio sul palco quando dopo un'intro cavernosa fatta di suggestioni orientaleggianti Terra dà il via alle danze inframezzata da un breve accenno a The End dei Doors e seguita da una tonante 3° Millennio con Pacho sugli scudi e David Moretti che si divide tra microfono e megafono. La chitarra di Andrea Bacchin non ha perso la classe conosciuta negli anni passati e i passaggi che regala durante l'ora di concerto ad esempio su Jaisalmer fanno di lui un chitarrista mai primadonna e sempre affidabile; tuttavia è il robusto basso a dodici corde di Andrea Viti che sorregge e spinge corposo sull'attesa Cosa Resta, sulla sorprendente Avorio, per l'occasione dedicata al ritrovato Edda, e su Universo.

Arrivati alla sempre emozionante Il Cielo Moretti fronteggia la folla in duetto con l'amico Marco prima di passare a Sangue Bianco, a suo tempo risposta polemica verso la casa discografica rea di aver tentato di imporre alla band i propri dictat. Tutti i classici sono così chiamati a raccolta: manca solo Nascondimi, conservata per il bis. Un lungo e meritato abbraccio saluta i Karma, autori di una grande prova, e attende il redivivo Edda.

Accompagnato sul palco dal polistrumentista Sebastiano De Gennaro e da Andrea Rabuffetti agli strumenti a corde, Stefano esordisce chitarra e voce con Sogna tratta da quel MANTRA che rivelò i Ritmo Tribale al grande pubblico nell'ormai lontano 1994 proprio mentre tra il pubblico si aggira Alex Marcheschi, il batterista che dei Ritmo fu il motore pulsante dietro le pelli.

Voce sempre potente, nonostante qualche iniziale problema tecnico, Edda incanta gli astanti con Milano, singolo tratto da quel gioiellino che è SEMPER BIOT e Io E Te. A ruota dell'altra celebre Scamarcio, segue, irriconoscibile a tutta prima, una cover di Renato Zero, una Morire Qui che va a compenetrarsi a metà esecuzione con Mi Vendo: sorprendente, il mash up funziona!!

L'abitudine del vocalist di modificare in corso d'opera le parole delle sue e delle altrui canzoni non risparmia neppure L'Innamorato, forse il pezzo pù "pop" della serata, Snigdelina, la chicca Grande Brescia scritta sempre ai tempi dei Ritmo, Organza.
Amare Te e Bella Come La Luna vedono i due polistrumentisti darsi un gran da fare per riproporre live quanto ascoltato su cd con il loro frontman sempre fulcro principale della scena e probabilmente più consapevole dei suoi mezzi rispetto alle uscite invernali.

Ci stiamo avvicinando al termine della serata: sopresa! Edda attacca Suprema di Moltheni e la fa sua, quasi fosse stata scritta dal cantautore marchigiano avendo lui in testa. E così come era iniziato il live termina coi Ritmo Tribale: questa volta dal loro canzoniere viene rispolverata e "aggiornata" Invisibile, una sorta di dichiarazione d'intenti ripensando alla lunga lontananza di Edda dalla nuova civiltà del 2000, e non solo.

È tempo dei saluti: i meritati applausi di un pubblico attento, seppur non numeroso, manda in archivio una serata che sì fino a una quindicina di anni fa avrebbe riempito i live club di mezza italia, ma che solo due anni or sono mai si sarebbe potuta pensare.

Portiamo a casa un altro sogno realizzato.

Andrea Barbaglia '10

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