mercoledì 15 settembre 2010

FRESCOBALDO NEL RECINTO
Tricarico
- Universal - 2004


Album interlocutorio, ma non per demeriti propri: solamente, nella discografia, ha il pregio/difetto di collocarsi tra l'omonimo cd di debutto dello stralunato cantautore milanese e il successivo GIGLIO uscito sull'onda dell'abbuffata sanremese di Una Vita Tranquilla. Un passo indietro o un passo in avanti? Semplicemente un cd variegato, strampalato, intimista, amaro e divertito al tempo stesso. Quindi poetico. La cifra stilistica è subito evidente nell'opener Animali dove strofe onomatopeiche ("u...u...u c'è la scimmia nel deserto che fa gr...gr...gr...c'è la tigre nella giungla che fa i...i...i...l'elefante in un laghetto che fa o...") sono preambolo a un ritornello dolceamaro ("qui c'è un segreto...la vita eterna e chi lo vuole deve pagare") su un soffice tappeto sonoro fatto di tastiere e chitarre acustiche. Vocalizzi sgraziati aprono Ragazza Little, storia di una ragazza che ormai avanti con gli anni ricorda quando ai dì della festa solea farsi bella alla ricerca del proprio principe azzurro, ma che per diffuso autolesionismo femminile si lascia scappare l'uomo della sua vita. Immagini di animali fantastici dai colori pastello popolano il singolo Cavallino, mentre temibili Formiche punk che si mangian tutto quanto attentano addirittura alla vita di Francesco!! Se l'incubo non si materializza è solamente perché in Cielo Rosa l'amore per una donna culla il cantautore in una dolce ninna nanna sottolineata da viole e violini. Giunti a Sommergibile Blu veniamo proiettati in un mondo sommerso, più cerebrale che fisico, dal quale l'autore pare non voler fuggire, ma anzi nel quale sembra rintanarsi. Un passo avanti di certo, ma meno immediato di quanto ci si poteva aspettare dopo Io Sono Francesco.

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