mercoledì 10 novembre 2010

SAINTS OF LOS ANGELES
Mötley Crüe
- MÖTLEY RECORDS - 2008

Diciamoci la verità: quel GENERATION SWINE che nel 1997 vedeva il rientro in pianta stabile di Vince Neil al microfono dopo la sfortunata parentesi di John Corabi andando a ricomporre così la formazione originaria dei quattro bad boys losangelini non aveva particolarmente convinto e l'hype iniziale era subito scemato anche a causa di quel mix di hard rock ed elementi elettronici non proprio a fuoco. Incomprensioni, nuove liti e questa volta è Tommy Lee ad andarsene. Bisogna aspettare la fine del 2004 per rivedere la classica line up nuovamente riunita e pronta a tornare in studio, dopo peraltro il buon NEW TATTOO con l'indimenticato Randy Castillo dietro le pelli. Un paio di brani per un nuovo best of, un album live, diversi tour e, a metà 2008, ecco i SAINTS OF LOS ANGELES tornare in pista con un album questa volta sì al passo coi tempi pur mantenendo l'impronta sporca e glam propria dei loro migliori lavori. L'omonimo primo singolo è il miglior biglietto da visita che potessero proporre a quasi trent'anni dall'esordio: fresco, accattivante come nella miglior tradizione glam e irresistibilmente catchy. Tuttavia già l'iniziale Face Down In The Dirt, non a caso spigoloso e punkeggiante capitolo dalle indubbie potenzialità commerciali, aveva chiarito la strada intrapresa per questo nuovo lavoro. E dopo una discesa Down At The Whisky per un drink o forse più al cospetto del Mutherfucker Of the Year, rallentiamo un istante con The Animal In Me, mid tempo riflessivo e autobiografico come la maggior parte dei testi, anche questa volta affidati alla penna del sempre prolifico Nikki Sixx. Per capire l'argomento di Chicks = Troubles e White Trash Circus è più che sufficiente il titolo e, mentre ci accorgiamo che di dodici brani proposti, L.A.M.F. è infatti giusto un prologo introduttivo, nessuno è identificabile come "ballad", anche Neil e soci continuano a scavare nel torbido delle loro esperienze mettendo in chiaro che, a un passo dalla fine del cd, anche This Ain't A Love Song. Una vita agli eccessi ammette cadute e scivoloni, mai pause.

Nessun commento:

Posta un commento