mercoledì 8 dicembre 2010

02-12-2010
- CLINIC live @ Live Forum -
Assago (MI)

In tour coi Clinic. Ammetto che fino ad una settimana fa di questa band inglese avevo forse letto il nome da qualche parte, ma non avevo mai ascoltato nulla. Eppure sono attivi da più di dieci anni e hanno nel loro carnet, oltre ad una manciata di Ep, ben sette album, l'ultimo dei quali, BUBBLEGUM, è il motivo di questa loro calata italica di inizio dicembre.

Il pubblico milanese questo giovedì è veramente scarso in termini numerici, vuoi per la concomitante presenza di altri live in città, vuoi forse per la location forse poco nota e che molti tendono a confondere con il più noto Mediolanum Forum al di sotto del quale il Live Forum è stato ricavato. Poco importa: noi si entra e si presta attenzione pure all'italianissimo quanto sconosciuto supporting act che risponde al nome di Mexican Chili Funeral Party e che nell'oretta scarsa a disposizione tiene bene il palco con una formazione giovane e ben assortita presentando una sequenza di brani interessanti, inframezzati da una cover dilatata e personale di Hells Bells. Ottimo il lavoro dei due chitarristi, specie gli interventi di chitarra solista, molto utili per dare una marcia in più allo stoner di cui i Brianzoli si nutrono. Da tenere d'occhio.

Rapido cambio di palco ed ecco entrare in scena quattro loschi figuri con mantellina guatemalteca (!!), cuffia e mascherina chirurgica: benvenuti in Clinic-a! Si parte senza dire una parola con Bubblegum, omonimo brano d'apertura del nuovo cd uscito ad ottobre e secondo singolo in programmazione, che col suo wah-wah ad opera del sempre schivo Jonathan Hartley alla chitarra, è proprio il caso di dirlo, ti si appiccica in testa e non ti lascia più. Ancora novità con Lion Tamer e la zuccherosa Milk & Honey che, per una serie di assonanze, a me nel finale fa canticchiare "vorrei cantare insieme a voi in magica armonia", inframezzate dalla più nota Memories, utile per farci iniziare a battere il piedino a tempo: buon segno! Welcome è un altro esempio di ottimo art rock del quartetto proveniente da Liverpool e introdotto dalla melodica, o dinamica che dir si voglia, suonata dal singer Ade Blackburn e marchio di fabbrica del clinic-sound.

Ciò che poi colpisce a questo punto della serata è come, a differenza dell'apparente staticità degli altri tre e soprattutto del pubblico davanti a lui, il buon Brian Campbell, pur mantenendo la posizione e senza mai distogliere lo sguardo dai presenti, continui imperterrito a ondeggiare su se stesso e a seguire col corpo le vibrazioni di ogni singolo pezzo suonato dal suo basso: grande!

Ancora due brani targati 2010: Baby e la b-side Gentle Lady non sfigurano nell'alternanza con la decisamente più datata (1998) e punkeggiante Monkey On Your Back, durante la quale Blackburn schitarra con la sua SG mentre Hartley opera in "sala tastiere", e la festante T.K.. Da VISITATIONS viene estratta la sola Harvest (Within You) con il suo incedere tribale esercitato dal quadrato drumming di Carl Turney e dalle tastierine suonate questa volta da Ade. Inutile dire che se Hartley riconquista il "buio della ribalta" e se ne ritorna nella penombra macinando accordi nervosi, Brian si dimena da par suo sul fianco destro del palco manco fossimo, due piani sopra, ad un concerto dei Subsonica, tanto per far un nome a caso. Fantastica l'onirica Distortions, priva di chitarre e così intensa da aver catturato l'attenzione degli Arcade Fire in sede live, ma che pure non sfigurerebbe nell'album dei migliori Radiohead o dei migliori Coldplay; poi ancora strepitoso art punk con la storica I.P.C. Subeditors Dictate Our Youth e nuovamente spazio all'ultimo album con Evelyn.
La tiratissima Shopping Bag, ancora DO IT!, è il preludio a Infernal Wrangler che con Orangutan si segnala come atto conclusivo di questa prima parte di live. I quattro a questo punto scendono dal palco per la (non) concordata pausa pre-bis, ma, non si sa per quale motivo, viene già diffusa la musica di fine serata!?!

Attimi di stupore tra i paganti, e forse pure dietro alle quinte, quand'ecco che i chirurghi tornano per altri tre brani: Porno, The Return Of Evil Bill e la fortunata Walking With Thee.

Soddisfatti per questo ottimo live decidiamo di fermarci per un drink, quando ecco che un energumeno in abiti civili, da sopra il palco ci lancia un amichevole "cheers!": è Brian, che smessi i panni di chirurgo guatemalteco sta smontando il palco e riponendo i suoi strumenti nelle custodie. Quattro inaspettate chiacchiere con la band al completo diventano così la promessa di seguirli nuovamente in una loro prossima tappa qui in Italy.
Where? When? Ieri erano a Roma, domani saranno a Bologna e sabato in Liguria: ehh, davvero troppo lontano, purtroppo.

Detto, fatto: due giorni dopo quando entriamo al Virgola di Sestri Levante, mentre sul palco gli Antigone stanno concludendo il loro set, veniamo accolti da un ormai familiare "Cheers!"
Visto? Promessa mantenuta!

Andrea Barbaglia '10

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