venerdì 18 febbraio 2011

17-02-11
- MASSARONI PIANOFORTI live @ SpazioMusica -
Pavia (PV)

Entri, paghi il simbolico biglietto, prendi posizione su una poltroncina, ti guardi intorno e te lo vedi girovagare per il locale col suo drink in mano, consumato cantautore della porta accanto e nipote illegittimo dei grandi della Canzone Italiana. L'esibizione di Gianluca Massaroni, in arte Massaroni Pianoforti, parte da qui.

Un ultimo sorso e via sul palco. L'intro de La Città Si Sveglierà è solo per chitarra acustica e voce, ma l'ingresso della band ad un terzo dell'esecuzione è determinante per dare una marcia in più all'ottimo estratto del primo album del cantautore, anzi, come suole definirsi lui stesso, "cantautonomo neorealista post-atomico dei nostri giorni", vogherese, da qualche tempo in pianta stabile a Pavia.

Il palco dello SpazioMusica lo accoglie dunque più che volentieri con la promessa, poi mantenuta, di proporre in anteprima una cospicua parte di inediti su cui Gianluca sta lavorando proprio in questi mesi in vista del secondo album. Prima di deliziarci con tali chicche la scaletta guarda ancora a L'AMORE ALTROVE andando a ripescare l'orecchiabile e per nulla scontata Tutti Giù Per Terra, uno delle sue poche composizioni non autobiografiche, con le tastiere dell'ottimo Eros Cristiani, session man di prestigio già al fianco di Fabrizio De André durante l'ultimo suo tour, a dare un tocco jazzato ad una composizione altrimenti dalla frizzante impostazione pop. Quelle stesse tastiere garantiscono invece uno scenario orientaleggiante alla successiva L'Inflazione, primo inedito della serata che rimanda al Battisti di Confusione, ma che ha in Jeff Buckley il riferimento principale nella sua ossatura live; la presenza di un video promozionale in rete è segnale di come anche Gianluca lo consideri buon viatico per anticipare quelle che probabilmente saranno di qui a qualche mese le sonorità che troveremo nel prossimo album.

Canzone Per Giovanni è l'inizio di una insolita suite pop-rock di amore e vita vissuta, comprendente pure i successivi tre brani, in cui Cristiani si rivela vero e proprio deus ex machina nella coda strumentale del qui presente brano e nelle pennellate jazz della successiva Ragazza Di Vita, mentre la sezione ritmica affidata a Folco Fedele alla batteria e Lucio Fasino al basso lo assecondano senza sbavature, ma anzi con estrema disinvoltura. Tra uno sketch e l'altro veniamo a sapere che la ragazza di vita di cui Giovanni s'è invaghito ha un nome: Maddi Elèna. La descrizione che Massaroni ne fa nella struggente omonima canzone è uno dei momenti topici della serata, un'incrocio tra Bocca Di Rosa e La Canzone Di Marinella, con una sofferta interpretazione ad hoc per la sua voce rotta e scartavetrata da anni di alcool e tabacco.
È giunto il momento di cambiare registro: Tandem Blues diventa così il sequel più adatto e fin dal titolo dà le coordinate del pezzo, tra suggestioni di whisky e visioni del delta del Mississippi. Canzone che fa il verso ad All'Una E Trentacinque Circa, ma che Gianluca ci assicura di aver scritto prima di Vinicio Capossela, Un Quarto D'Ora All'Alba è preceduta da un simpatico siparietto con un autoctono già ben carburato a dovere da qualche bicchiere di Jameson di troppo che ha avuto la capacità di fargli ravvisare similitudini tra il precedente blues e Beethoven.

Senza scomporsi e totalmente a suo agio di fronte all'inaspettata uscita, anzi, tentando di approfondire l'alcoolico accostamento, Gianluca ringrazia serafico ordinando al banconiere un porto per andare anche più a fondo nel ragionamento. Ancora rock dunque e ancora il basso di Fasino ben in evidenza mentre Gianluca si trova alle prese con una storia di quotidiana emergenza etilica, introduzione all'attesa Carlo (Il Passato È Passato) in cui si narra la colossale sbornia del fratello di Carlo, giunto tempo prima dall'Irlanda e ora al rientro, verso le cinque del mattino, da una serata.., da una "bella" serata pavese, e intento a suonare tutti i citofoni del circondario per farsi aprire dal suo congiunto, in preda evidentemente ai fumi dell'alcool. La partecipazione della band e del pubblico, a cui viene dedicato il brano, ai cori più o meno sguaiati rende il tutto anche più credibile e attuale: fantastico. Il successivo ambo estratto dal cd d'esordio, vale a dire la splendida Sali E Tabacchi a cui si legherà la divertente Dobbiamo Smettere Di Fumare, non ha bisogno di grosse introduzioni segnalandosi, oltre che per l'immediatezza già riconosciuta precedentemente, per la presenza di Eros alla fisarmonica.

Altro giro, altra dedica: A Mio Fratello è un affettuoso e ovviamente fraterno tributo ad Andrea mentre ci avviciniamo così alla fine della serata con la scatenata È Ancora Giorno e l'immancabile Confesso Che Ho Paura durante la quale un manipolo di astanti esegue una improvvisata coreografia forse sfuggita anche ai quattro musicisti sul palco. Moncolocale Rosso è, nella sua urgenza poetica, l'ottima conclusione per questo live intimo ed estremamente confidenziale che i quattro pavesi, è proprio il caso di dire, regalano a quanti sono accorsi non solo dal circondario, ma anche dalle regioni vicine, consapevoli della bontà dei Massaroni Pianoforti.

I bis a questo punto sono un obbligo e un piacere: il Piano Solo che Gianluca esegue in totale solitudine è uno strepitoso momento di cantautorato Anni '60 che speriamo verrà riproposto in futuro anche su palchi più noti a livello nazionale e non mentre la richiestissima Carlo (Il Passato E' Passato) viene risuonata dai quattro tra l'entusiasmo del pubblico che non si lascia poi sfuggire l'occasione di acquistare, a concerto concluso, una manciata di demo freschi freschi targati 2011.
Divertente e divertito comunicatore, autore di una prova convincente, perennemente in bilico tra serio e faceto, tra l'ironia e la disperazione, l'unico rammarico che Gianluca ci lascia davvero è quello di dover attendere qualche altro mese prima di poterlo rivedere live. Ma non mancheremo: il Massa è uno di noi.

Andrea Barbaglia '11

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