giovedì 17 marzo 2011

16-03-2011
- AMANDA SOMERVILLE live @ Cinema Teatro Sociale -
Omegna (VB)

A suo modo abituè della, come ama ripetere più volte lei stessa con perfetto accento, "Bella Italia", Amanda Somerville, a poco più di una settimana dal suo compleanno, si regala un piccolo viaggio nel Bel Paese, tra lago Maggiore e lago d'Orta, all'interno della manifestazione organizzata dalla tenace associazione VIVAVCO.

Sembra si trovi proprio a suo agio la procace vocalist americana in questa raccolta dimensione teatrale: già ieri a Cannobio presso il teatro nuovo così come pure questa sera, alla vigilia del 150° anno dell'Unità d'Italia, eccola deliziare un nutrito numero di appassionati e curiosi giunti a riempire il piccolo teatro sociale di Omegna.

La scaletta pesca a piene mani dalla sua carriera solista aggiungendo qualche delizioso inedito e piacevoli sorprese più o meno heavy.
La partenza è affidata a Clean, brano dall'appeal pop in realtà sporcato dal buon lavoro di una band che ha in Simon Oberender la pietra angolare su cui poggerà tutta la serata. Un paio di estratti dall'album di esordio IN THE BEGINNING THERE WAS..., quali sono il crescendo controllato de Blue Nothing e l'armoniosa Puzzling Rapunzel, anticipano una sognante versione de Point Of Safe Return volutamente spogliata dalla carica rock presente in studio e resa essenziale dal drumming secco di Philip Krause al cajon così come dal pianoforte di Oberender. Control e Sugar Shock sono le prime sorprese della serata: già proposte in quel di Domodossola nel febbraio del 2010, le due composizioni, ora ancor più rifinite, attendono solamente di essere pubblicate così some sono su un album di prossima uscita, atteso sequel di quel WINDOWS che potrebbe andare in porto nei prossimi mesi.

Proprio dal cd targato 2009 ecco l'intensa All That I Am, seguita a ruota dal vaudeville di Carnival che ci regala, per di più, un ottimo assolo per mano del lungocrinito Paul Owsinski. La falena che per sua natura è attratta dalla luce della lampadina che la brucerà, oltre ad essere la protagonista di Moth, è metafora di quanto a volte capita pure all'essere umano: pur sapendo cosa ci può distruggere in un attimo ne siamo pericolosamente attratti e corriamo in quella direzione incontro alla nostra fine. Mark Burnash al basso è protagonista non solo con la sua quattro corde targata Hofner, ma pure ai cori di Mayday mentre il ritmo continua a salire con la successiva Inner Whore che, come ci spiega Amanda, rappresenta la sua prima composizione metal realizzata dopo anni di cantato folk, lei che proviene infatti da una famiglia di musicisti da sempre cresciuti a pane, chitarre, banjo e violini: "come over to the dark side, I'm taking you with me!"

Condotti per mano, ci lasciamo trasportare pure all'interno della sofferta relazione amorosa di Get Me le cui asprezze, levigate in studio, affiorano prepontemente in sede live grazie ad un Owsinski in stato di grazia che si fa carico del riff portante della canzone. Ancora bagliori hard e ottimi vocalizzi su Out prima di rendere omaggio agli Asrai, una gothic (industrial?) metal band olandese alla quale, supportata dall'amico Sascha Peath, donò tempo fa la successiva Go. Una storia a suo modo curiosa è all'origine di Bad Girl: la Somerville ci svela di come la canzone sia stata scritta più o meno espressamente per la colonna sonora di Porndogs: The Adventures Of Sadie, una commedia porno i cui "protagonisti" sono simpatici cagnolini "doppiati" però da personaggi del circuito a luci rosse come Ron Jeremy, Marilyn Chambers e Tera Patrick, dopo le insistenze di un tizio che chissà come aveva avuto il suo numero di cellulare. Pazza Amanda. Il ritmo sostenuto del pezzo fa comunque da preambolo al trittico di canzoni scelte per omaggiare l'ennesima sua avventura musicale, ossia il recente progetto a due firmato ed intitolato KISKE/SOMERVILLE che ha per protagoniste queste due voci immense del metal mondiale.

Si parte con il pezzo preferito di tutto l'album da parte dell'ex cantante degli Helloween, quella A Thousand Suns, scritta di proprio pugno dalla stessa Somerville, che cita non senza un briciolo di comprensibile orgoglio ed emozione l'attestato di stima del compagno, e stasera resa più rock, ma meno dinamica rispetto al cd esclusivamente per la mancanza di una seconda chitarra a supporto del sempre affidabile Paul-O. Sander Gommans, fondatore e ormai ex chitarrista degli After Forever, viene quindi ricordato per aver contribuito anche agli altri due estratti di KISKE/SOMERVILLE che stanno per arrivare: intatta la potenza sonora di Arise, incantevole quella di Set Afire,
relegata su cd a bonus track e qui proposta in chiusura della serata poco dopo aver chiesto ed ottenuto un giusto applauso per i suoi musicisti. Ma non c'è spettacolo che si rispetti senza gli attesi bis.

Con sempre una affabilità e una simpatia uniche Amanda torna sul palco per eseguire inizialmente l'inedita Path Of Least Resistance, melodica e blueseggiante, occasione finale per presentare uno per uno Oberender, Owsinski, Burnash e un Krause ora al cajon, e successivamente l'attesa Windows senza il loro ausilio. Solo piano e voce infatti, per una vibrante ed emozionante interpretazione a cuore aperto: "...the eyes are the windows to the soul; for me, my windows are my songs and that's what this song is about". Brividi. Poi un ultimo saluto.


Ma,
una manciata di minuti dopo, eccola di nuovo, questa volta direttamente nel foyer a chiacchierare allegramente con gli astanti, poi al merchandising ad autografare e vendere cd e t-shirt, infine a ringraziare nuovamente gli organizzatori per la calorosa accoglienza. Un'artista a tutto tondo insomma, solare e positiva a cui facilmente ci si affeziona e non solo per la giunonica bellezza: la naturale bravura con cui affronta registri diversi senza difficoltà alcuna merita assoluta attenzione e massimo rispetto. Sappiamo che la incontreremo presto.

Andrea Barbaglia '11

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