martedì 11 ottobre 2011

ESPLODERE NEL SONNO

ESPLODERE NEL SONNO
Maciunas
- Malone - 2011

Correva la metà degli anni '90 e Edoardo Bennato preconizzava e si dichiarava interessato a realizzare in un futuro prossimo venturo videoclip in numero uguale ai brani presenti su cd in modo tale da realizzare un videoalbum a tutti gli effetti. Bene, il futuro prossimo venturo è arrivato in casa Maciunas. L'esordio discografico del trio lombardo-piemontese è di fatto un dvd musicale di brani inediti a tutti gli effetti su cui la storica sezione ritmica dei sempre gloriosi Fluxus e il chitarrista solo apparentemente più pacato degli Afterhours uniscono le forze per dare, a modo loro, una nuova lettura del prodotto discografico. Osando. "Da Vedere Ad Alto Volume". Così recita la scritta riportata nell'inlay card posta sotto al dvd. Ma noi optiamo per una esperienza sonora ulteriormente alternativa. Rippiamo l'audio in mp3. Il primo ascolto diventa così fugace, rapido, istantaneo. Solo musica, non guardiamo infatti le immagini che scorreranno più avanti sullo schermo. Ce lo imponiamo. Poi, in un secondo momento, ci fermiamo, ci spostiamo su una sedia e pigiamo play sul lettore dvd, facendo partire audio e video. Registrato in diretta il 22 dicembre 2010 in via Malone 40 a Torino, ESPLODERE NEL SONNO è introdotto da voci e frequenze audio disturbate, coadiuvate da immagini acide provenienti direttamente dallo studio di registrazione, secondo il riconoscibile taglio operato da Luca Pastore, ormai affermato videomaker e, in questo progetto, di nuovo chitarra a quattro corde. Quando inizia l'omonima title track è la voce di Giorgio Ciccarelli, nuovamente in primo piano dopo la notevole esperienza maturata in quel ruolo coi Sux!, a risultare ficcante e malinconicamente urgente. C'è Roberto Rebellino dietro le pelli e l'immagine che si para di fronte ai nostri occhi è del tutto simile a quella che avevamo dei Fluxus nel video di Nessuno Si Accorge Di Niente una decina di anni prima. Anche le luci qua e là inquadrate hanno superato la prova del tempo. Inquieta il volto solitamente rassicurante di Ciccarelli, qui nascosto, come del resto quello dei suoi compagni, da un collant per signora. Secondo brano. Nuovo Ordinamento. Immagini di bimbe sulle giostrine, poi ignude al mare rimandano, opportunamente trattate, alla cover realizzata da Hipgnosis per HOUSES OF THE HOLY dei Led Zeppelin mentre il suono si scioglie in un noise rock levigato. Ancora interludio di voci teutoniche, con Rabellino e Ciccarelli a colloquio fra loro prima del terzo brano. Camaleonte vede scorrere tralicci e pali della elettricità, rifiuti urbani e terreni abbandonati. Pastore riprende soluzioni grafico-visive usate anni addietro in videoclip come Radioestensioni e Tutti I Miei Sbagli per i concittadini Subsonica, mentre la band avanza potente e giurassica tra stoner e fluxus sound. È bello risentire la voce di Giorgio. Nuovo stacco. Saliamo sul tram per farci condurre nella realtà paludosa di Quello Che Ci Manca, forse il brano più Sux! del lavoro (non a caso i crediti riportano una collaborazione Ciccarelli-Pastore anche per quel che riguarda il testo), ma con una distorta coda finale che dal vivo regalerà sorprese. La corsa in autostrada tra le campagne piemontesi è la via più breve per Sesso & Carità, altro pezzo minaccioso che rivela la compattezza del combo, colorata per la prima volta da rumori afterhoursiani. A Galla è musicalmente più lenta; il recitato del testo ne risolleva le sorti, tuffo obbligatorio e controllato in piscine comunali e fiumi metropolitani. Ed eccoci dunque arrivati in città. I Preti Pazzi è segnata da immagini di guerriglia urbana e militare che ben si sposano con una delle tante frasi da mandare a memoria: "piccole bugie per grandi ideali che cambiano il corso degli eventi naturali". Bestemmia. In Un Momento trasuda disperazione doom dall'incedere grunge, sempre più psicotica nelle certezze acquisite. Le immagini scorrono in verticale. I criminali sonori svelano il volto. Ancora una discesa nei sotterranei e negli scantinati. Poi finisce tutto, lasciando trepidanti per un seguito che oggi non ci sarà. Nella loro programmatica atipicità i Maciunas anticipano, riprendono e superano il discorso Fluxus realizzando un lavoro socialmente contro. Contro il lento e pericoloso soffocamento della realtà, sempre più preda di un avvilente sonno della ragione che ci impedisce di capire la gravità del momento. Mostrami le cose che ci son da fare. Un minimo di regole. Un minimo di cuore.

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