domenica 1 gennaio 2012

AS IT USED 2B

AS IT USED 2B
Founda(c)tion
- autoproduzione - 2010

È una esplosione di energia che fa bene all'anima il concentrato di funk, soul e R&B presente in questa raccolta di materiali scritti da Sergio Cocchi in arte SirJo, l'aitante vocalist visto di recente accanto a Paolo Rossi alle prese con la classica Se Me Lo Dicevi Prima nell'omaggio tributato ad Enzo Jannacci poche settimane fa su Rai3 e motore pulsante del progetto Founda(c)tion. Da anni protagonista di intense serate alla Salumeria della Musica in quel di Milano, Sergio raccoglie una piccola parte dei brani da lui composti negli ultimi quindici anni, per l'esattezza dal 1994 al 2009, e, grazie al supporto di una superband di ben nove elementi con gli attributi, dà alla luce una dozzina abbondante di emozioni ricche di toni, colori e tanta, tanta anima. Dal noto bassista Lorenzo Poli, già al fianco di Enrico Ruggeri e attualmente in tour con Franco Battiato, a Giovanni Giorgi, suo compagno di ritmica e visto in passato, tra gli altri, con Biagio Antonacci, Teresa De Sio e Alberto Camerini, passando per il piano del jazzista milanese Pancho Ragonese e per il sax di Valentino Finoli, come resistere alla solarità contagiosa e immediata di Key To Your Soul o alle suadenti atmosfere vellutate di So Good che nulla hanno da invidiare a quelle dei migliori Commodores? Il Motown sound marchia a fuoco l'ottima It Ain't Worth It, dove funk e chitarre wah wah convivono brillantemente, mentre lo Studio A rivive con If I Should Not, impreziosita dal solo di chitarra di Alessandro Diaferio, e nella ritmata Right, con le voci di Elisa Rosselli e Isabella Casucci davvero imprescindibili nella costruzione di uno stile senza tempo. Un wall of sound di fiati, qui come altrove ad opera degli esperti ospiti Michele Monestiroli, Daniele Moretto e Alessio Nava, investe Funkalistic Boogie, cantata da SirJo in coppia con la rivelazione Rosselli; la Stax è tutta nelle note della corale Music. Un paio di ballad come la sensuale Secret Lover e I Know fanno sognare tanto quanto la sorprendente Feel, autentico gioiellino gospel rock del tutto inatteso nelle sue forme hard e qua bagnato dal featuring della rediviva Keisha Jackson sulle chitarre heavy di Peo Gandini. Il livello medio delle composizioni è dunque molto alto e un episodio come la brillante Thinkin' mantiene viva l'attenzione andando a porre l'accento e sugli ormai classici fiati, che abbiamo imparato ad amare grazie agli arrangiamenti di Pepe Ragonese, e sull'ottimo assolo di Heggy Vezzano, poliedrico bluesman prestato al soul. Ma anche al northern soul, come ci evidenziano i toni di Today. C'è ancora tempo per il vibe melanconico di Broken con il suo canto di gioia e dolore, poi viene l'ora del commiato. Se Earth Wind & Fire, Sister Sledge, Kool & The Gang, Stevie Wonder, Prince, i Funkadelic di George Clinton e gli Chic sono il vostro Abc musicale, i Founda(c)tion potrebbero diventare un utile bignami in casi di prolungata astinenza dagli originali; in attesa che gli allievi superino i maestri. Ché questo è solo l'inizio e un secondo lavoro è alle porte. ...Perché ci vuole orecchio.

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