lunedì 1 ottobre 2012

in concerto

29-09-2012
- PAOLO CANTÙ_MAKHNO live @ Villa Morgana
San Colombano al Lambro (MI)

Giornata piovosa. Il temporale pomeridiano abbattutosi in questo sabato di fine settembre sulle campagne della Bassa non lascia presagire niente di buono. Scrutando però l'orizzonte, in lontananza, il cielo pare se non rasserenare almeno promettere una tregua nelle ore serali ormai sempre più prossime. Si decide così di partire, tra lampi e tuoni, alla volta delle colline di San Colombano al Lambro, abitato a sud di Milano al centro di un triangolo che vede nelle città di Pavia, Lodi e Piacenza i suoi vertici. L'occasione si concretizza dopo aver ricevuto il gradito ed inaspettato invito a partecipare alla presentazione del primo disco solista di quel veterano della scena underground milanese che risponde al nome di Paolo Cantù. Fin dai primissimi anni '80 il giovane agitatore musicale di allora, partito autodidatta dagli Orgasmo Negato (a.k.a. Nulla Iperreale) e ben presto approdato negli sperimentali Tasaday, con un passato nei primi, pionieristici Afterhours, avrebbe trovato nell'inesausta volontà di sperimentazione il fine ultimo della sua produzione, alternando le spigolose evoluzioni sonore dei Six Minute War Madness alle destrutturanti note oblique degli A Short Apnea; riappropriandosi oltre un decennio dopo dei suoi Tasaday e condividendo in compagnia del suo "allievo" Xabier Iriondo, altra infaticabile figura di riferimento tra studio e improvvisazione che mai ha nascosto la propria attenzione per lo stile di Cantù, i programmatici Uncode Duello. Ora, a due sole dozzine di mesi dai festeggiamenti per i suoi primi cinquant'anni, Paolo si regala il primo album davvero da solista, un vinile 12" che, anziché venire rilasciato a suo nome come ci si sarebbe potuto aspettare, colpisce la curiosità degli ascoltatori nella scelta dell'uso dello pseudonimo Makhno.
 
Ma cos'è o meglio chi è "Makhno"? Ce lo spiega lo stesso Cantù: "Makhno è stato scelto come nome del progetto prendendo spunto da Nestor Makhno, rivoluzionario anarchico ucraino. Ho letto un po' di cose è mi ha affascinato la storia, il personaggio e più in generale la sua vicenda. È stato il fautore delle prime comuni anarchiche di contadini, ma più che i riferimenti politici, che comunque mi interessano molto, è quest'idea del combattere a tutti i costi per una giusta causa, senza compromessi, e inevitabilmente finire da perdente, ad avermi affascinato." Trasposizione musicale di un sentire comune con questo leader del movimento di resistenza ucraino, l'album SILO THINKING sarà il piatto forte della serata. Anzi: il live sarà improntato esclusivamente su di esso e per una durata prestabilita di trenta minuti al massimo. Un'incursione. Costruttivista e d'Avanguardia insieme. Arriviamo a destinazione che la pioggia ha cessato di cadere già da qualche minuto. Buon segno. Villa Morgana si trova sulla salita che dal centro cittadino porta alla sommità del Colle fino a intersecarsi con le strade panoramiche della Madonna dei Monti e della Serafina. Accanto al corpo principale della costruzione novecentesca si trova l'omonima azienda vitivinicola che anche questa sera offre bevande e alimenti di respiro provinciale e regionale a tutti i presenti.
 
L'ambiente entro cui è stato ricavato anche lo spazio per la strumentazione è decisamente affollato e non sorprende che tra gli astanti-commensali di questa prima compaiano alla spicciolata il già citato Iriondo con il compagno di improvvisazione nei The Shipwreck Bag Show Roberto Bertacchini; il MoRkObOt Lan, al secolo Marcello Bellina, autore tra l'altro della mostra di disegni che completa l'appuntamento odierno, e Francesco Ciappini, fratello del più noto Federico, frontman dei Six Minute War Madness. Qualche sigaretta, un bicchiere di ottimo vino, molti sorrisi. Poi le declamanti parole di Zena, estrapolate chissà da quale documento sonoro scovato in rete, annunciano l'inizio della serata e anticipano il martellante incedere industrial di Ulrike. La Danelectro cede il posto alla SG per l'immediata rivisitazione rumoristica de La Makhnovtchina, inno della resistenza anarchica ucraina originariamente modellato sull'aria della canzone popolare Per Vallate E Per Colline dal poeta Sergej Alimov, il cui successivo interludio proveniente dall'ampli FBT, utilizzato per lanciare tutte le basi, è affidato alle note malinconiche di Remember. Torna la Danelectro, e arriva pure da una dimensione altra la lancinante voce, saturata, del compianto Stiv Livraghi, cantante dei Tupelo scomparso in un tragico incidente alcuni anni fa, con lo spigoloso omaggio di Stiv. Ottima la scelta di inframezzare fra una emozione e l'altra la soave Toccata in La di Pier Domenico Paradisi che anticipa prima Father And Son quindi Fine Della Storia. Il Marshall viene messo a dura prova dalle svisate e dai clangori elettrici, ma è pronto ad una ultima, scatenata, cavalcata. Custer è uno straordinario grido metropolitano di innocenza perduta, assalto alla diligenza del tempo che immobile va, tra il rimpianto del passato e il lacerante recitato contingente di Federico Ciappini. Cantù riavvolge i cavi della sua strumentazione. Noi quelli della nostra memoria.
 
Andrea Barbaglia '12

Ringraziamo l'ottima Cecilia Pirovano per la concessione degli scatti allegati. 
un link al seguente post è presente qui: http://www.facebook.com/wallacerecords qui: http://www.facebook.com/brigadisco.rec?fref=ts e qui: http://www.facebook.com/pages/Neonparalleli/412513845462818 

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