lunedì 14 gennaio 2013

ECCO

ECCO
Niccolò Fabi
- Universal - 2012

Se qualcuno ha ancora ben vivo il ricordo del caloroso concerto tenuto da Niccolò Fabi nell'area mercatale di Leverano pochi giorni dopo il Ferragosto del 2011, in compagnia di Simone Cristicchi e dei baresi Aralco, non si sorprenderà di leggere ora nei crediti di ECCO, settimo album in studio per il cantautore romano, la registrazione dello stesso presso i rinomati Posada Studio ubicati nella vicina Lecce. Esaurito il Solo Un Uomo Tour, concessasi nei mesi successivi qualche sporadica apparizione in solitaria al pari di centellinate ospitate in eventi culturali di ampio respiro, Fabi per tre settimane, complice il padrone di casa Roy Paci e i compagni del suo viaggio in musica capitanati dall'amico di sempre Fabio Rondanini, scende una volta ancora verso sud trovando quel giusto mix di armonia e slancio compositivo utile per fissare le coordinate del nuovo lavoro. Il Salento dunque, come oasi di universalità ed equilibrio. Per ripartire. Una volta ancora. E Niccolò torna; torna e lo fa in compagnia. Innanzitutto di Roberto "Bob" Angelini con cui oltre a condividere gli strumenti a corde lungo tutto la durata dell'album divide le parole nel singolo Una Buona Idea, perfetta fotografia dell'uomo Fabi messa a fuoco nel mezzo del moderno cammin della propria vita. In seconda battuta, torna con una manciata di canzoni legate indissolubilmente al suo autore, al suo stile, così maturo e riconoscibile eppure ancora capace di rinnovarsi attraverso le piccole sfumature di un "percorso (dinamico) pensato per l'ascoltatore". Diversi gli spunti. Alla liberatoria calma descrittiva, sottolineata dalla Orchestra APM di Saluzzo, di Elementare si sostituisce la consapevolezza agrodolce di Lontano Da Me. Un arpeggio sensuale caratterizza i Sedici Modi Di Dire Verde, con quel salto emozionale di metà ascolto esaltato dalla slide guitar e sistematicamente evidenziato dalle sfumature soul del pezzo; la reciproca e naturale influenza con l'amico Max Gazzé si avverte nel rock confidenziale di Verosimile, doppiato nella voce, sostenuto dal basso di Gabriele Lazzarotti, contrappuntato dalle chitarre e finemente "sporcato" dai synth di Mr. Coffee. Un antico alone alieno si impossessa delle atmosfere notturno-noir di Le Cose Che Non Abbiamo Detto le quali a loro volta fanno il paio con l'andamento bandistico di Io; lo sguardo rivolto alla propria infanzia si consuma nell'autobiografica I Cerchi Di Gesso e matura con la crescita di Indipendente. In chiusura c'è ancora meritato spazio per lo space pop strumentale di passaggio per le Indie, trampolino di lancio in vista del sontuoso finale di Ecco, rabbioso bilancio sugli equilibri della vita. Dal vibrante slancio emotivo e dalla sorprendente vigoria; intensa e rabbiosa. Un must. Poi certo, se non se ne ha mai abbastanza, si può andare alla ricerca nel web delle Angelo Mai Sessions, un versione audiovisiva registrata dopo l'uscita del cd per capirne meglio l'evoluzione e il dinamismo. Con tutti i suoi interpreti. Del resto chi cerca trova. E gode di più. Bravo Niccolò, bentornato!

Nessun commento:

Posta un commento