giovedì 7 febbraio 2013

MUSTERI HINNA FÖLLNU STEINA: IL FLUSSO CICLICO NEL TEMPIO DELLE PIETRE CADUTE
 
Alla ricerca del tempo perduto. E di quello che ancora ha da venire. L'esordio discografico per l'innovativa coppia composta dal musicista bergamasco Enrico Ruggeri e il pittore trapanese Elio Rosolino Cassarà ha un pregio non da poco: l'equilibrio. Formale, ma non solo. Qui infatti musica e spunti pittorici si compenetrano in un viaggio fatto di sospensione pura e vasti panorami che la mente abbraccia e al contempo allontana da sé. Non forniscono indicazioni, ma mutano diventando spesso altro. Abbiamo incontrato il placido e determinato Ruggeri: lui ha le chiavi del Tempio.
 
 
Qual è stato il pretesto che ha gettato le basi per la nascita del progetto MUSTERI HINNA FÖLLNU STEINA e quanto tempo ha richiesto la sua realizzazione?
Enrico: Dopo un mio distacco dalla musica durato 4-5 anni pian piano è tornata la voglia di esprimersi in modalità diverse che fossero slegate dal songwriting classico e che mi potessero dare stimoli nuovi. L'occasione è arrivata parlando con Elio, aveva delle mostre in ballo (lui è pittore) ed è saltata fuori l'idea di sonorizzarle con suoni che si potessero intrecciare con l'esperienza visiva. Da lì in poi è stato un crescendo, la voglia di creare è tornata in pieno ed ho cominciato a costruire i primi pezzi. Nel contempo anche Elio ha cominciato a produrre materiale e dopo un lungo lavoro di cernita e produzione durato circa un anno siamo arrivati ad avere in mano il disco finito. In quel periodo stavo collaborando in qualità di grafico e tuttofare con i ragazzi di Neverlab (www.neverlab.it) che si sono subito dimostrati interessati al mio progetto forti anche del fatto che di lì a breve avrebbero allargato il loro raggio d'azione anche alla musica avant. Così sono nati insieme il disco e l’etichetta Neverlab Avant.
 
Perché l'uso dell'islandese per la titolazione dell'album e dei singoli brani che lo compongono. C'è una motivazione particolare?
Enrico: L'islandese è una lingua cara ad Elio che ne è appassionato cultore e sono 4 i titoli in questa lingua, altri sono in tedesco, italiano, serbo, etrusco. Le motivazioni sono svariate e non sono casuali, ogni titolo è fortemente evocativo ma preferiamo non spiegare né indirizzare l'ascoltatore verso un approccio piuttosto che un altro. Deve essere il disco ad arrivare a colpire la sensibilità di chi lo ascolta e chi vuole approfondire lo può fare molto facilmente. Non c’è niente di particolarmente oscuro o pretestuoso o peggio ancora gratuito; il disco racconta una storia, ma ognuno può leggerlo a suo piacimento.
 
Portare dal vivo un progetto coraggioso e anomalo come questo quali rischi comporta?
Enrico: Avendo una lunga esperienza in ambito rock ho maturato una certa sicurezza e so come gestirmi su un palco. Dal punto di vista tecnico è vero che la strumentazione che uso è completamente diversa ed è altrettanto vero che programmaticamente ho scelto di non usare parti pre-registrate, loops o apparecchiature digitali; per cui, pur non suonando in maniera canonica, è necessario molto rigore nel riuscire a gestire il fluire dei suoni. Altri rischi non saprei, direi nessuno...

 
Dunque anche la strumentazione usata dal vivo è particolare. È la stessa usata in fase di registrazione?
Enrico: Parte di essa c’è anche sul disco, ma l'approccio, pur volendo rievocare le medesime atmosfere, è abbastanza diverso. Come ho detto, dal vivo non uso basi registrate o campioni digitali mentre sul disco ci sono suoni di origine analogica fortemente manipolati (in digitale) fino a spremerne suoni alieni.
 
Il ruolo di un artista come Elio Rosolino Cassarà prevede incursioni anche durante i concerti?
Enrico: Per ora no, sì è trasferito a Berlino per lavoro. Si vedrà...
 
I brani tratti dal cd faranno da colonna sonora al film Sardegna Abbandonata, un vero e proprio documentario sui luoghi disabitati dell'isola. Come nasce questa interessante commistione? 
Enrico: Conosco Martino (Pinna - ndr.) da qualche anno perché oltre a SardegnaAbbandonata.it gestisce anche una bellissima webzine musicale (www.guylumbardot.com) su cui ammetto di avere formato buona parte dei miei ascolti degli ultimi anni. A suo tempo gli ho inviato il disco e se ne è innamorato. Quando ha poi avviato il progetto di fare il film è stato lui a dirmi che gli sarebbe piaciuto usarlo come colonna sonora. Ne sono molto felice, è un progetto serio e molto ben concepito.

 
Il fatto che il tuo lavoro attuale si presti a così diverse interpretazioni rispetto all'idea iniziale può essere considerata una delle finalità del progetto?
Enrico: Sì, certo ed è anche una delle cose più interessanti da sondare. La percezione varia molto da persona a persona anche se sono in tanti ad essere concordi sul senso di sospensione e distacco dalla realtà che provoca l’ascolto del disco. Questo in effetti è stato intenzionale da parte mia ed averne conferma è molto gratificante.
 
Come può evolversi in futuro?
Enrico: Sto già lavorando con Luca Barachetti (ex Bancale) ad una evoluzione di quello che è il mio set live attuale. Proporremo materiale nuovo e  qualche cover dei Bancale riarrangiata. Più avanti sicuramente cominceremo a lavorare solo su materiale nuovo e poi vedremo che farne!
 
Tu Enrico arrivi dagli Hogwash, hai avuto e continui ad avere stretti rapporti lavorativi e di amicizia con i Verdena e anche attraverso MUSTERI HINNA FÖLLNU STEINA dimostri una continua tensione alla curiosità e alla sperimentazione sonora: qual è il "fil rouge" del tuo operato?
Enrico: Domanda difficile. Anche negli Hogwash c'è stata discontinuità, si cominciò facendo un rock abbastanza aggressivo per poi provare a sperimentare nuove vie e passare a sonorità intimiste. Non so se si possa trovare un fil rouge che arrivi ad unire Hogwash con MUSTERI HINNA FÖLLNU STEINA; l'unica cosa che mi viene in mente è la pignoleria con cui ho sempre lavorato sulle mie produzioni.
 
Andrea Barbaglia '13

si ringrazia per gli scatti pubblicati il loro autore, Isaia Invernizzi

un link al seguente post è presente qui: http://www.facebook.com/pages/Musteri-Hinna-F%C3%B6llnu-Steina/155692521238475 e qui:  http://www.guylumbardot.com

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