giovedì 14 marzo 2013

TRAGIC TECHNOLOGY INC.

TRAGIC TECHNOLOGY INC.
Not Ordinary Dead
- 2419 Record Label - 2013

Nonostante tutte le traversie di line-up che hanno dovuto affrontare in quasi venti anni di carriera i Node non hanno mai deposto le armi, ma anzi avevano annunciato un nuovo album proprio in questo 2013, primo per l'ennesima nuova formazione assemblata negli ultimi mesi. L'arrivo di TRAGIC TECHNOLOGY INC. è però un grosso equivoco se riferito ai death-metallers lombardo-piemontesi fondati da Steve Minelli e Gary D'Eramo nel lontano 1994. Questi Node sono in realtà i NODe, acronimo riferito al più esteso Not Ordinary Dead; sono un duo allargatosi a quartetto, arrivano dalla Campania e si prodigano in un convincente mix di contaminazioni elettroniche che non disdegna incursioni nel rock e nella new wave; il tutto condito con quel pizzico di dark ad alto voltaggio di beat che in casi simili non guasta mai. Per evitare di incorrere in fastidiosi casi di omonimia continueremo perciò a chiamarli con il loro nome esteso, assai più eloquente e in linea con la proposta offerta. L'iniziale The Way I Do è una continua accellerata priva di attriti sull'acido asfalto dell'house, tra voci effettate e ritmi ben squadrati dal nucleo originario composto da Johnny Lubvic (prossimamente troveremo il nome di battesimo) e Kamoto San (alias Fabio Celiento), che portano in un baleno alle atmosfere sintetiche di Precinct Node care ad Alec Empire, ma filtrate dall'umore più intimo dei Depeche Mode. Piace la digitilizzazione di To Die 10000 Times (All About This), non certo un irrefrenabile riempipista, ma brano sinuoso e vellutato, capace di tenere sul filo del rasoio l'ascoltatore prima di abbandonarlo in vista della marziale Matter Of Time. Un uso della voce che riesce ad unire due anime inquiete come Dave Gahan e Brian Warner è l'elemento caratterizzante della disamina electro-rock esposta in Videocy; l'ossessiva Deadman Working è più macchinosa, non convince nella pronuncia delle strofe, ma mantiene una buona dose di oscuro disagio che troverà pieno compimento nella successiva Man In The Middle, forse l'episodio più riuscito del lotto. Spetta a Something Against Me proporre un nuovo crossover elettronico da dancefloor carico di svisate tastieristiche più in linea con alcuni episodi minori di Subsonica e del seminale Luca Urbani. Completano il lavoro una rigenerata Kinky Eyes e l'electro-beat di This Atomic Love, tracce provenienti dall'ep TUNING THE UNTUNABLE del 2012, ma per l'occasione opportunatamente remixate rispettivamente dal solo Pasquale Tarricone, navigato tastierista-compositore a.k.a. Pak T2R, e dai compaesani Moo'Nadir, nuovo trio electro-partenopeo con un buon futuro davanti a sé. Forse non ancora particolarmente innovativi, ma dotati di una indiscussa e ampia visione sul mondo elettronico, i Not Ordinary Dead vanno ad occupare quella casella lasciata inspiegabilmente libera nel puzzle musicale di Napoli e dintorni, dimostrandosi realtà importante per la crescita culturale del proprio territorio. Una Campania vitale, generosa e propulsiva, troppo spesso vittima solo perché in mano a carnefici.
 

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