venerdì 3 maggio 2013

POLAROID... DI UNA VECCHIA MODERNITÀ

POLAROID... DI UNA VECCHIA MODERNITÀ
Simone Piva & i Viola Velluto
- Gartin Records - 2013

L'ultima fatica discografica in ordine di tempo rilasciata dalla band friulana dei Viola Velluto è un esplosivo candelotto di rock vecchio stampo fabbricato presso il West Link Studio di Cascina, capace di ingannare l'attesa, grazie alle sue derive garage sanguigne e graffianti, a quanti attendevano un degno sequel al precedente, acerbo, lavoro d'esordio in studio CI VUOLE FEGATO PER VIVERE. Quattro istantanee compatte, ma ugualmente sghembe che testimoniano l'attuale, buono, stato di salute del trio capitanato da Simone Piva nei mesi precedenti la lavorazione del futuro cd previsto verosimilmente per il 2014. Avvalendosi di un divertente videoclip girato in un unico piano sequenza nella storica discoteca Al Lago di Cavazzo, spetta alla potente, e pure un poco ruffiana, Ok Man! fare gli onori di casa, rivelando senza troppi fronzoli una sana attitudine per il party rock più sfrenato e contagioso; a tratti perfino ballabile. Vamos Compañeros, con il suo evidente omaggio al Maestro Canali, si assesta tuttavia solo in parte sulla direttiva tracciata dall'episodio scelto a ragione per promozionare l'ep, preferendo piuttosto incentrare ritmi e armonie su un roboante grunge d'annata che bandisca scientemente ogni tentativo di artificioso divertimento ignorante e dozzinale per quello che, in ultima analisi, si rivela a sorpresa il momento cantautorale dell'intero lavoro, con le sue inquetudini e le sue mire rivoluzionarie. Deciso cambio di registro per Cronaca Di Una Fine Annunciata; è infatti forte qui il debito contratto da Christian De Franceschi e Omar Della Morte, rispettivamente basso e batteria dei Viola Velluto, con il reggae e la dancehall afro-giamaicane, almeno tanto quanto quello dei No Doubt confluito (e capitalizzato) nel singolone Hey Baby ormai una dozzina di anni fa. La versatilità del trio non comporta in ogni caso un allontanamento troppo marcato dai territori del rock più classico come testimonia l'ultimo episodio proposto nel quarto d'ora racchiuso nel sintetico book fotografico di queste polaroid. Fede Abbi Fede è così la dirompente risposta senza mezze misure ai Ministri, altro power trio metropolitano capace di esprimere il proprio malcontento sociale con una identità artistica ben precisa e riconoscibile. Ecco, questo è l'augurio che va fatto ai friulani: il raggiungimento di uno stile personale, efficace ed espressivo che non perda mai di vista la forma canzone. Una missione vera e propria, insomma. Forse, per ora, non finiranno nei manuali di storia della musica; tuttavia Simone Piva & i Viola Velluto uno spazio in un paio di recenti pubblicazioni editoriali rilasciate dagli scrittori Alberto De Poli e Matteo Strukul se lo sono già guadagnato. Per tutto il resto diamo tempo al tempo.
 

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