giovedì 10 ottobre 2013

ANGELI E DEMONI

ANGELI E DEMONI
Rigo
- Rigo Records/IRMA Records - 2013
 
Non è solo il passato a essere glorioso per Antonio "Rigo" Righetti: davanti a sé, come sempre, c'è una strada che chiede di essere percorsa una volta ancora al ritmo di quel rock'n'roll che strega, scalda i cuori e rapisce l'anima. Tuttodunfiato e senza fermate intermedie. La musica del resto è per il veterano bassista emiliano una ossessione vera e propria, un bisogno primario. Lo ricordava anche l'ex compagno di viaggio Ligabue nella prefazione al libro Autoscatto in 4/4 che Rigo pubblicò nel 2011 allegandoci, guarda caso, un cd dal vivo in cui andava a testimoniare fedelmente le sue scorribande sonore nei piccoli club della provincia italiana che resistono e godono nell'offrire all'ascoltatore watt di grinta e dedizione alla causa, sbattendoti in faccia se necessario (e lo è!) gli umori, il sudore e la tenacia di chi sta su quel palco come se fosse in missione per conto divino. Rigo - sottolinea Luciano - "(...) ama la musica come pochi. La ama così tanto da avere costantemente aperta una specie di partita doppia con tutti i debiti e i crediti che verso la musica ha e di cui non vedrà forse mai il saldo." E al tavolo di questa infinita partita il rocker di Modena gioca tutte le sue carte continuando la sfida iniziata con l'ep SOLO, quella del rock cantato in italiano. ANGELI E DEMONI raccoglie così il testimone di quelle cinque schegge rilasciate soltanto dodici mesi prima e permette a Rigo di tornare in sala di incisione per raccontare nuove storie di quotidiana umanità attraverso i testi letterari scritti da Sara Del Popolo e qui opportunamente rivisitati nella forma. Affiancato alternativamente dalla batteria del solito tonante Robby Pellati e da quella della new entry Tommy Graziani con cui divide i palchi nell'avventura musicale dell'ex nomade Danilo Sacco, il Fender bianco pompa, entusiasta, energia a profusione. Asseconda le staffilate di Mel Previte, leader incontrastato alle chitarre elettriche; sprinta quando necessario. L'approccio alla materia è dei migliori con le ritmate Guardando Te e Ricorderò subito in bella evidenza; nel mezzo ecco comparire invece il rigo'n'roll impudente ed istintivo di Dimmelo, primo singolo di un lavoro che rallenta un poco per far spazio alle leggiadre melodie di Incanto, occasione in cui hanno buon gioco i cori di Katja Marun, da Rovereto via Guruflex, che impreziosirà con la propria voce anche la biografica Io Non Cambio Mai, la corale Proverai e Angela (in quest'ultimo caso non accreditata). In Cosa Mi Dirai fanno capolino gli arpeggi di Federico Poggipollini, ennesimo compagno di palco che non poteva rifiutare la chiamata per questo cameo. Occasione di future tirate strumentali nelle esecuzioni dal vivo, Tra Prendere E Lasciare cita il Lou Reed di Sweet Jane, ma anche, senza volerlo, il più nostrano e meno atteso Antonello Venditti di Benvenuti In Paradiso. Se Vuoi (Perdonami) è invece un pezzo ambizioso che si insinua in maniera graduale grazie sia alla sua struttura non convenzionalmente cantautorale e marchiata dal sacro fuoco del blues sia alle suggestioni che da esso scaturiscono. Così, mentre la strada chiama, in un ultimo sguardo allo specchio arriviamo alla conclusione del cd con il messaggio di libertà condiviso da Per Volerti Cercare. Ora è tempo di andare. Con sincerità, passione e generosità. Tre qualità che non mancheranno mai a Righetti e al suo rock stradaiolo, con un'anima e una importanza sociale non negoziabili come questo disco di contrasti è lì a testimoniare. "È un mestieraccio, ma non possiamo fare a meno di farlo."
 

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