mercoledì 9 ottobre 2013

SHINE

SHINE
Teresa Mascianà
- Top Records - 2013
 
Ooops, she did it again. A solo un anno di distanza dall'esordio DON'T LOVE ME, a sua volta preceduto dall'ep OUT OF THERE, la giovane cantautrice calabrese Teresa Mascianà torna più agguerrita che mai con un secondo album di indie rock senza fronzoli, coadiuvata dagli inseparabili Donatori di Organo, una formazione allargata di nerboruti musicisti di talento provenienti dalla punta dello Stivale. Dopo aver portato la propria visione esterofila della musica tanto in Italia quanto, appunto, sul territorio europeo, forte della propria esperienza sul campo in qualità di sound engineer (Roy Paci, Aretuska, Il Parto delle Nuvole Pesanti) e, non ultima, grazie anche all'opportunità di aprire nelle Midlands e in Scozia per l'immarcescibile veterano della chitarra Uli John Roth, Teresa continua a tracciare con semplicità le coordinate di un rock che pare discendere dal movimento delle cosiddette riot grrrls che nella prima metà degli anni '90 incendiò la West Coast degli Stati Uniti. Ma non si tratta di imitazione pedissequa: nel lavoro della Mascianà ci sarà pure meno rabbia di formazioni come L7 o Babes in Toyland, ma questo è proprio ciò che favorisce un maggiore dinamismo e la stessa spontaneità che anima episodi come la punkeggiante Away e la genuinità riflessiva di Shine. La spensieratezza di Have A Good Time si concretizza in una linea di basso, addomesticata da Giovanni Brancati, su cui si impernia un pop rock frizzante; alla base del cantautorato folk di Melissa Knows troviamo la stessa solarità californiana a cui le bellezze naturali di Calabria nulla hanno da invidiare. La ricetta ricalca verosimilmente quanto già apprezzato in passato, ma qua e là ecco nuovi ingredienti capaci di speziare la proposta. Le novità maggiori provengono dalle tastiere di Angelo Sposato che caratterizzano la dilatazione spazio-temporale di Carry Me On e intrecciano un tappeto etereo per l'odi et amo di Crazy, in cui giganteggia pure il chitarrista Enzo Rotondaro. Ispirata alla vita del missionario monfortiano Vincenzo Troletti che ha votato la propria esistenza alle cure dei bambini del continente africano, la redhotchilipeppersiana Africa è uno degli episodi più riusciti al pari dell'ipnotico scioglilingua eritreo Gundo Senado ("insegnatomi da mia nonna reduce dalle colonie africane" ricorda Teresa) con cui si integra alla perfezione. Nonostante la scelta di cantare in inglese sia stata fino ad ora estremamente naturale, vista la musicalità delle composizioni che calza a pennello con la lingua d'Oltremanica, a grande richiesta arriva anche il primo brano cantato in italiano dalla Mascianà: Non Ci Penso Più focalizza l'attenzione sulle miserie di uno stalker perverso e confuso che sprofonda nell'oblio di un garage rock acustico e urgente. Se l'autoproduzione ha garantito una volta ancora la maggiore libertà di espressione possibile è anche vero che figure di spicco quali Kim Gordon, Patti Smith, PJ Harvey, ma anche Kate Pierson e la nostrana Angela Baraldi sono solo alcune delle molte influenze che, scavando tra i solchi di questo cd, affiorano in tutta la loro determinante essenza artistica sviluppando tra passato e presente un bel dialogo, molto personale, con l'ascoltatore. Anche questo è il rock. Compagno di vita oggi e per sempre.
 

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