mercoledì 30 aprile 2014

ID-LEAKS

ID-LEAKS
Black Beat Movement
- Back Movement Records - 2014

Un album. Otto pezzi. Trentacinque minuti. La scelta è stata fortemente voluta e ben ponderata. Efficace. Incisivo. Diretto. Come un pugno chiuso che ti colpisce e manda knock out. Così doveva suonare il nuovo lavoro del collettivo nu funk Black Beat Movement. E così è stato. Forti di un corposo tour, energetico e sempre ad alto voltaggio, che li ha visti protagonisti assoluti nel corso della scorsa estate fino ai primi rintocchi d'autunno (con tanto di ciliegina sulla torta grazie alla premiatissima esibizione presso lo Sziget Festival di Budapest) i sei baldi giovani capitanati dall'ormai riconoscibilissima voce di Naima Faraò, una vita in musica grazie agli insegnamenti di papà Ferdinando e zio Antonio, non hanno faticato molto a realizzare l'atteso seguito del promettente ep omonimo rilasciato lo scorso anno e che tanto ci era piaciuto. Presa la decisione di registrare un disco davvero nuovo, si trattava semplicemente di mettere su disco e dunque fissare in via definitiva quella goduriosa manciata di brani esclusi da BLACK BEAT MOVEMENT, ma già entrati di diritto nelle scalette dei concerti 2013, per poi assemblarli con alcuni inediti scritti appositamente per questo ID-LEAKS, nuovo parto sonoro dettato una volta ancora da quell'istinto creativo, coinvolgente e a tutto tondo alla base del sodalizio artistico del movimento Black Beat. Il funk urbano che si incontra con la drum & bass spruzzata di rock; il rap spalleggiato dal soul e innestato sulla pianta della black music; un suono meticcio, bastardo, come meticcio e bastardo è questo inizio secolo, capace di muoversi rapidamente a 360° sottopelle, arrivare al cervello attraverso i muscoli ed esplodere nel ritmo e nei battiti del cuore. Date queste premesse poteva forse l'ensemble lombardo risentire di qualche vuoto creativo? No di certo. Così, spinto dall'incalzante singolo The Trick (...Prince? Qualcuno ha detto Prince?!?) e dalla collaudata opener Break It il lavoro collettivo del gruppo prende presto il volo regalando continui incitamenti ed esortazioni, ora maggiormente graffianti ora più felpate, a credere nei propri sogni e soprattutto nei propri mezzi, nella propria persona; scossoni di energia continui, pungolo costante alle nostre insicurezze, contrappuntati da momenti d'atmosfera metropolitani (F-Love) e spunti di riflessione (la coinvolgente disamina sociale di All Trapped). Ottimo come sempre l'affiatamento dei musicisti, curata e indovinata la produzione di Livio Magnini. Difficile ipotizzare per questa band un eventuale futuro senza uno dei suoi elementi caratterizzanti. Il meccanismo è ben oliato e le affinità molto più che elettive. La capacità di confrontarsi e mettere a disposizione degli altri le proprie peculiarità è poi la fortunata chiave di volta per crescere innovando e rinnovandosi. Ognuno è di fatto necessario e indispensabile. Tanti tasselli, piccoli o grandi che siano, di un unico sfaccettato mosaico. Questi sono i Black Beat Movement. Questa la loro naturale identità. Il vero e proprio (id-lea)X Factor. E l'odissea beat continua... What A Gwaan?!?!

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