mercoledì 9 aprile 2014

MISTER ORANGE

MISTER ORANGE
The Elements
- autoproduzione - 2014

Coloro i quali amano sonorità aggressive, dirette e sferzanti che tuttavia non disdegnano la melodia accarezzata da una neanche troppo leggera patina (power) pop sono serviti: i monzesi The Elements hanno il disco che fa per loro. MISTER ORANGE si inscrive perfettamente nel solco di band americane ben più blasonate come Foo Fighters, 3 Doors Down, Fall Out Boy e American HI FI, senza rinunciare a quei piccoli accorgimenti stilistici che possono garantire un ampio airplay. Insomma un background hard n'punk e un forte impatto muscolare che trovano il giusto equilibrio con il rock radiofonico in FM mai troppo accettato dai puristi del genere, ma decisamente gradito alle orecchie del pubblico medio italiano (e non solo). La scelta di cantare in inglese è senza dubbio una buona soluzione e neppure la più scontata: Marcello Puglisi è fra l'altro perfettamente a suo agio nel ruolo di vocalist, supportato dal poderoso drumming di Andrea Sparacino e dallo sfrontato basso di Giancarlo Masoli su cui hanno buon gioco i ritmi serrati delle chitarre di Stefano Gerosa (solista) e dell'ultimo arrivato Matteo Montagna (ritmica). A convincere più di tutto è la compattezza del combo lombardo che si getta nella mischia senza troppi pensieri, aprendo gli ampli e scaricando decibel su decibel fin dall'accoppiata iniziale Mister Orange / Americana che virerà nel finale sull'onesto alt rock d'Oltreoceano Your Face No More. Si capisce che i Nostri hanno ascoltato musica a vagonate e non vedono l'ora di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti; nota di merito per la coinvolgente Get Drunk In The U.K., quasi un omaggio alla scena sleaze scandinava, Hardcore Superstar in testa, e alla padronanza dei propri mezzi ben messa in luce dalla produzione di Alessandro Azzali (ex Burning Defeat) presso l'Alpha Omega Studio di Como mentre man mano che procediamo con l'ascolto del cd le sonorità si fanno sempre più pesanti. Piacciono - e molto - The King (vi immaginate uno scapestrato Bryan Adams nell'estate del 1969 su un mid tempo infarcito di chitarroni emo-grunge?!?), il punk ultravitaminizzato di Something In Summer e la devastante Wasting Time, pura adrenalina in musica replicata dalla gemella Reazione - in realtà versione originaria della stessa, qui posta in chiusura di lavoro come bonus track a mo' di suggello conclusivo. Unica nota stonata la mediocre Miserable Song, ballad mancata e, a ben guardare per i gusti di chi scrive, jolly sonoro non troppo a fuoco che avrebbe meritato probabilmente un sound più intimo e acustico per lasciare davvero il segno e non la voglia di passare oltre. Ma poco importa. Di carne sul fuoco il quintetto ne ha messa davvero tanta. Confezionato con una cura maniacale per i particolari MISTER ORANGE è il disco che non ti aspetti per tutti gli appassionati di musica robusta, una volta ancora non supportato dalle principali etichette, ma capace di centrare il bersaglio a differenza di molte altre produzioni di settore maggiormente sponsorizzate. Ora non resta che trovare e provare a guadagnarsi il giusto spazio. A sgomitare i The Elements non ci pensano certo due volte!? Riusciranno nell'impresa?

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