martedì 22 luglio 2014

LA PARTE MIGLIORE

LA PARTE MIGLIORE
Sabrina Napoleone
- Orange Home Records - 2014

Sabrina Napoleone sarebbe senz'altro piaciuta al Consorzio Produttori Indipendenti. Un disco importante come LA PARTE MIGLIORE emana una impressionante forza evocativa, costante  e umorale, che avrebbe sicuramente trovato spazio sul taccuino della premiata ditta Ferretti-Zamboni. Per personalità e intuizioni espresse la cantautrice genovese è una fresca ventata di ingegnosità architettonica nella costruzione della Canzone. Abile infatti a muoversi tra le sette note, Sabrina sa sfruttare il campionario inesauribile messo a disposizione dalla lingua italiana per licenziare atmosfere piuttosto uniche - e il più delle volte alienanti - mai riconducibili ad un solo mondo sonoro, supportate da una naturale propensione alla continua esplorazione del linguaggio e delle sonorità che vanno a pescare tanto dalla tradizione consolidata quanto dalle sfide interculturali aperte dalla globalizzazione. Fatto tesoro anche dei propri trascorsi teatrali, ponendo in costante equilibrio musica e testi, il percorso dell'ex Aut-Aut traccia una lunga strada che pare attraversare diverse epoche senza mai snaturare l'insita contemporaneità che una vita umana contiene. Ci colpisce, chiaroveggente e altera, fin dalle prime note del Fortunello petroliniano rivisitato e corretto nella costruzione quasi gotica di Fire per poi rilasciare, niente affatto sfuggente, la lezione imparata dalle grandi signore della musica. Ma non ci sono numi tutelari: solo grande rispetto e tanta applicazione affinché la potenza del momento creativo fuoriesca sempre diretta, focalizzando l'attenzione ora su una lirica ora su un suono. Al fascino ambiguo di molte sacerdotesse rock Sabrina preferisce una soluzione che sia sempre di impatto. E mai banale. Se all'irruenza di Medusa è facile infatti accostare un tonante basso "maroccoliano" capace di centralizzare l'ascolto, è in È Primavera che si compenetrano canzone popolare occidentale e ritmi arabeggianti al fine di ornare con adeguata misura un testo di durissima attualità politica scevro da retorica e omissis in cui addirittura la Mattinata Fiorentina di Alberto Rabagliati è il sorprendente pretesto per un arguto e stridente attacco al malcostume  e al potere. Politico o ancora meglio, socialmente impegnato è del resto tutto LA PARTE MIGLIORE; anche nei suoi momenti meno sferzanti infatti il cd non teme censure né cerca facili consolazioni attraverso il ricorso a frasi fatte e rime scontate. Insomnia, sghemba e violenta, celebra nuovamente alla luce del sole una nuova liturgia, questa volta fra sangue e piombo, inducendo ad una marcata riflessione tesa a smuovere le coscienze. Ma c'è spazio pure per quell'oscurità luciferina che forse solo Rita "Lilith" Oberti ha saputo davvero cantare con i Not Moving prima e i Sinnersaints poi. Essa emerge sulfurea a colloquio con L'Indovino Islandese e nel luttuoso cantato della classicheggiante Epoché qualche istante prima di evaporare senza quasi lasciar traccia. Grinta, carattere e forti contrasti. Di tutto ciò vive l'esordio solista della Napoleone. Una donna sola a capo di un grande disco, altisonante come il cognome della sua interprete. Una autentica perla da fare propria e conservare gelosamente fino al prossimo appuntamento. Del resto, una volta ancora, garantisce Orange Home.

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