mercoledì 12 novembre 2014

STAVOLTA COME MI AMMAZZERAI?

STAVOLTA COME MI AMMAZZERAI?
Edda
- Niegazowana - 2014

Siamo arrivati a tre. Soltanto un lustro fa sarebbe stato impossibile crederlo. Anche solo ipotizzarlo. Ma Stefano Rampoldi è davvero tornato. Ed è tornato per restare. A suo modo ovviamente, mai sereno fino in fondo, ma capace di domare debolezze e tentazioni che in passato avevano schiacciato l'uomo prima ancora che l'artista. Con una consapevolezza sempre estremamente lucida: "io sono Edda, questo lo so; è un problema aggiunto a quelli che non ho", canta nell'infuocata Bellissima. Così, dopo l'urgente essenzialità acustica che fece di SEMPER BIOT una gemma di rara bellezza all'interno del panorama discografico italiano e accantonate (in parte) le sinfoniche orchestralità che impreziosirono i contenuti nell'atteso sequel ODIO I VIVI, oggi è il momento di un ritorno. Un ritorno al rock, quello essenziale, rabbioso e incontenibile; magari sboccato, eppure anche per questo sincero e senza filtri. Quel rock che in quanto tale non promette mai facili via di fuga né tantomeno di salvezza; ma che è in grado di segnalartene. Quello che ti ricorda come le cose non vanno mai per il verso giusto e che anzi, per cercare di trovare una soluzione positiva tocca darsi da fare. Muoversi. Agire. STAVOLTA COME MI AMMAZZERAI? è il disco della svolta. Verso cosa? Tempo al tempo e lo si capirà. Non necessariamente il più diretto, ma certamente quello che meglio sintetizza l'attuale stato delle cose in casa Rampoldi. Il pretesto è in ultima analisi proprio il contesto famigliare che si materializza concretamente fin dalla copertina del cd su cui compaiono in una fotografia d'epoca mamma Edda con Stefano, il gemellino Luca e la più grandicella Claudia. Papà Adriano è al di qua dell'obiettivo e il destinatario del caustico singolo Pater, brano che troverà un corrispettivo femminile nel moderno odi et amo di Mater, a un passo dalle verità nascoste contenute nella conclusiva Saibene. Supportato dalla batteria pestona di Fabio Capalbo e affiancato da una chitarra elettrificata come quella di Davide Lasala è facile rivitalizzare oggi antichi pregi sonori relegati in un angolo durante i periodi più bui. Diventa più semplice far esplodere l'attitudine in your face che caratterizza la scossa dell'incandescente Stellina e le nervose accelerate della vorticosa Ragazza Meridionale, episodio al limite di un hardcore punk rivisitato. C'è sempre spazio per la sperimentazione lo-fi (Piccole Isole) e per la sospensione emotiva (Mela, Peppa Pig, Tu E Le Rose), ma a dominare un disco pazzesco come questo è la personalità strabordante di Edda capace di rivelarsi sia nei diversi piani interpretativi di Coniglio Rosa sia negli "sbracamenti" à-la Mike Patton che determinano la riuscita della splendida Mademoiselle. Tutti questi cambiamenti hanno avuto ripercussioni sulla scrittura delle canzoni? Un tempo scambio e compenetrazione di umori fra le anime inquiete di Edda e del fido Walter Somà diventano oggi, principalmente, libero concepimento del solo cantante milanese trovatosi, più per motivi logistici che altro, a confrontarsi solitario con le proprie intuizioni, ardito gesto di naturale anticonformismo e inconsapevole provocazione. Documento importante fra psichedelia magmatica e ferocia espressiva STAVOLTA COME MI AMMAZZERAI? sgombera il campo da dubbi e traccia nuovamente il solco tra Edda, l'uomo solo al comando di oggi, e Edda, l'uomo solo di qualche tempo fa. Con imprevedibilità e stupore, caratteristiche immutabili di vera bellezza.

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