giovedì 29 gennaio 2015

BELLANDARE

BELLANDARE
Aida Satta Flores
- Riserva Sonora - 2015
 
È prevista per il 3 febbraio la pubblicazione del nuovo album della vulcanica Aida Satta Flores, artista siciliana di lungo corso, sarda di origine, palermitana di nascita, ma nomade a tutti gli effetti per vocazione. Lo sapeva l'incommensurabile Augusto Daolio quando, innamoratosi artisticamente parlando di una allora quasi esordiente Aida volle produrne con occhio lungimirante il primo album insieme ai suoi Nomadi e portarla in tour con loro. Era il 1992. Di lì a qualche mese il grande novellarese ci avrebbe prematuramente lasciati, ma quell'incontro, nato sulla base di un'empatia unica e complementare avrebbe lasciato ad Aida una consapevolezza nuova riguardo al ruolo dell'Artista tout court e alla sua vera essenza. La stessa percezione che, approfondita dal naturale corso dell'esperienza, ritroviamo oggi ampliata e consolidata in A Cuore Nudo, canzone manifesto con cui iniziano le attese danze del nuovo lavoro. Sì, perché BELLANDARE arriva a ventitré anni di distanza da IL PROFUMO DEI LIMONI e a oltre dieci dal successivo VOGLIO PORTARTI MUSICA; nel mezzo la pratica, l'intuizione, l'avventura con l'ottima Aida Banda Flores e, soprattutto, con la vita "perchè ho vissuto, ho fatto concerti, ho tentato di realizzarmi come persona; ho viaggiato", ma anche pagato il tributo quando necessario. Ecco il motivo di una attesa così lunga per un nuovo lavoro che ha saputo convogliare un po' tutte le precedenti produzioni musicali che hanno contraddistinto il percorso umano e artistico della Satta Flores. Innanzitutto le sue due principali anime, quella ironico-teatrale (Tacco E Stacco, A Me Mi Piace Vivere Alla Grande) e quella da chansonnier (Il Mare È Sempre Più Nero in compagnia di un intenso Mimmo Locasciulli, Perereca De Vovò, Tutto Bene), che guarda anche all'America di Bob Dylan, quella dei sogni di libertà, istrionica e carica di ideali (La Solitudine Magnifica); in secondo luogo, l'attenzione naturale a tutto quanto le sta intorno e la capacità, la cura, l'abilità nel saper assorbire l'energia vitale che si genera nell'aria da tutti quei particolari all'apparenza insignificanti, ma che ridefiniscono costantemente il sale della nostra vita, rinnovando attraverso immagini e parole mai banali, un repertorio in continua mutazione, in grado di sorprenderci ogni volta con gli occhi lucidi. "In alcune canzoni (Il Ballo Della Vita) volevo sentire le mosche volare su carcasse di cavalli morti tra i deserti dell'Umanità e le chitarre di Vincenzo Mancuso hanno interpretato alla perfezione questa atmosfera da melanconica "fine del mondo" - afferma disinvolta la cantautrice - In altre (Baci E Spine) volevo un "mitra musicale" contro le brutture del mondo e Giovanni Sollima ha interpretato alla perfezione questa mia "chiamata alle arti" o più semplicemente all'Umanità che stiamo perdendo, alla Bellezza, alla Poesia, alle Identità." È un fiume in piena, una scoperta continua la nostra Aida: noi, mentre BELLANDARE gira senza soluzione di continuità in modalità repeat all, ci lasciamo piacevolmente travolgere da questa sua rinnovata esuberanza zingara e soprattutto da quella voce così importante che la rendono graffiante e potente interprete dei nostri giorni. Un'artista unica, generosa, sicura e indipendente, che vive sanguigna la propria missione con intelligente ironia e penetrante determinazione. Un intervallo di poetica lucidità nei disordini della vita. Chiudiamo con un augurio solare, una prova di primavera rivolta a chi saprà ascoltare e a cui guardiamo con fiducia e riconoscenza: "Vi porto nel cuore, un po' come Ago. Grazie per quanto vorrete fare in nome della libertà dell'Artista! E anche della vostra! Baci di sole. Aida".

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