martedì 3 marzo 2015

OH!

OH!
Linea 77
- INRI - 2015

"Oh! Ma allora sono tornati!?" "Oh! Ma non doveva uscire un altro ep?" "Oh! Ma è sicuro che Emi non ci sia più?" "Oh! Ma come suonano ora?" "Oh! Ma è proprio Alice nel Paese delle Meraviglie quella tipa riprodotta in copertina?" ...Ooh, ma quante domande?!? La genesi che ha portato alla nascita di OH! è talmente lunga e articolata che meriterebbe uno spazio a sé per approfondire divorzi, incontri, scontri, folgorazioni e ritorni. Eppure in questo nuovo capitolo discografico dei Linea 77 c'è talmente tanta carne al fuoco che ogni possibile risposta ai molti interrogativi formulabili si materializza da sé, nota dopo nota, canzone dopo canzone, fugando innanzitutto un bel po' di dubbi sulla reale consistenza del combo di Venaria dopo oltre venti anni di carriera e assestandosi, in seconda battuta, su alti livelli di coesione e credibilità come peraltro già accaduto proprio ai tempi d'oro. Sì, perché anche attraverso la natura composita dei pezzi che hanno determinato la tracklist definitiva dell'album e nonostante l'assenza di Emanuele Laudisio alla voce, peraltro già ampiamente accertata e accettata in occasione dei pezzi confluiti nell'ep LA SPERANZA È UNA TRAPPOLA, la band si dimostra agguerrita come forse mai prima d'ora; sicuramente intensa, capace una volta ancora di cavalcare senza grosse difficoltà il caos e la furia che la generarono nell'ormai lontano 1993 e pronta a recuperare il terreno perduto dopo qualche episodio di stanchezza creativa. Già lo stupore che si disegna sul volto della piccola Alice è lo stesso che abbiamo avuto modo di riscontare a più riprese sul viso degli scettici andati nel tempo ad ingrossare le fila dei vecchi appassionati e soprattutto la schiera di agnostici addetti ai lavori, spiazzati dalla bontà di un settimo lavoro in studio che dopo il controverso 10 - da cui prende agevolmente distanza - avevano dato per finita la parabola artistica dei Nostri. Uscito da un vorticoso girone purgatoriale nel mezzo del cammin di loro vita, OH! riesce nell'intento di «mutar lor canto in un "oh!" lungo e roco» tenendo inchiodato l'ascoltatore senza cali di tensione (le già note L'Involuzione Della Specie e Io Sapere Poco Leggere), pompando ossigeno ed energia (Absente Reo) come un mantice perpetuo da cui è impossibile sottrarsi. Il singolo Presentat-Arm!, la strepitosa Luce sono la prova provata di come ci si possa reinventare pur rimanendo sé stessi, cambiando negli elementi (e quindi nella forma), ma senza tradire un percorso consolidato (e quindi la sostanza) di cui andar fieri. Sapersi mettere nuovamente sui binari giusti senza dover necessariamente replicare un passato che in quanto tale non può più tornare è la spinta, la chiave di volta per dare un senso compiuto alla propria esistenza, rigettando la luccicante schiavitù di dover per forza di cose comporre una nuova hit da classifica e irrobustendo il sound (Zero) per l'ennesimo album al cardiopalma, eccitante e selvaggio. Senza precludersi alcun tipo di collaborazione: da Divide Et Impera, proposta in tandem con il rapper sardo En?gma, alla cover dei maestri Fluxus Non Esistere in compagnia di Franz Goria, passando per la voce di Sabino Pace dei Titor che traccia nuove linee espressive per il dolore lancinante di Caos, i Linea 77 crescono in consapevolezza, ritagliando per sé e i propri collaboratori il giusto spazio in un percorso lungo il quale ogni entità coinvolta ha modo di esprimersi come reale protagonista. C'eravamo tanto armati si sarebbe detto fino a qualche mese fa. Oggi no. Oggi è tempo di compiere un passo avanti, sviluppando quell'istinto primordiale che solo dopo essersi lasciati andare agli eventi è possibile davvero riscoprire in tutta la sua dignità. Senza nostalgie, ma con una innocenza nuova. Umana. Inafferrabile. 

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